La view di ANIMA

Investment Advisory

Dopo l’escalation delle tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina e l’ondata di avversione al rischio che ne è derivata, Il flusso di notizie politico è diventato il driver principale dei mercati. La visibilità è molto bassa, pertanto l’approccio resta prudente.
Le ultime settimane sono state caratterizzate da un brusco e inatteso deterioramento delle relazioni commerciali fra Stati Uniti e Cina, dopo mesi di trattative che si pensavano giunte alle battute finali.
Stando alle dichiarazioni dei negoziatori americani, il voltafaccia della Cina su alcuni punti già oggetto di accordo ha spinto Trump ad adottare una linea dura. Il Presidente americano ha alzato i dazi su 200 miliardi di dollari di prodotti cinesi dal 10 al 25%, ha avviato la procedura necessaria per assoggettare a tariffe tutti i beni importati ancora esenti (poco più di 300 miliardi di dollari) e ha inserito Huawei nella Entity List (di fatto, vietando alla società di acquisire componenti e tecnologia da aziende americane senza approvazione del Governo). Inevitabili le rappresaglie da parte della Cina, che per ora ha aumentato i dazi su 60 miliardi di dollari di merci americane, ma ha molte frecce al suo arco (dal blocco delle importazioni di beni agricoli o della vendita di terre rare, all’inasprimento dei vincoli per l’attività delle grandi multinazionali americane in Cina, fino alla svalutazione dello yuan).

Lo stallo nelle trattative testimonia la distanza delle parti su alcuni temi chiave (modalità di implementazione dell’accordo, gestione dei dazi esistenti, tutela della proprietà intellettuale e cyber-security), ma dipende in primis da un cambiamento di opportunità politica per Trump e Xi Jinping: la ripresa dell’economia e dei mercati da inizio anno e le crescenti pressioni di opinione pubblica ed establishment per un orientamento più intransigente hanno reso un compromesso meno necessario. 
Un’intesa è ancora possibile (l’incontro fra i due leader ai margini del G20 di fine giugno sarà un appuntamento cruciale), ma probabilmente si tratterà di un accordo depotenziato rispetto a quanto si pensava qualche settimana fa e le tempistiche saranno dettate dalle valutazioni di convenienza politica. 

In un contesto di elevata incertezza e scarsa visibilità, in cui gli sviluppi sulla scena politica restano il driver più importante dei mercati, manteniamo un orientamento prudente e l’approccio diventa ancora più tattico e selettivo.
Più in dettaglio: 
 - il giudizio sulle obbligazioni governative core in euro rimane negativo, stante la scarsa attrattività delle valutazioni; cautela anche sui Titoli di Stato italiani: le incognite a livello politico ed economico/finanziario rendono improbabile un marcato restringimento degli spread; 
 - la view sulle obbligazioni societarie è prudente, giustificata dalla recente escalation del rischio idiosincratico;
 - il giudizio sulle obbligazioni emergenti resta neutrale: se i rischi geopolitici dovessero intensificarsi, la risposta delle autorità in termini di stimolo monetario sarebbe significativa;
 - la view sui mercati azionari si conferma neutrale, ma la gestione del Beta è tattica e prudente e il focus sull’Alpha; si prediligono temi slegati dalle vicende commerciali: energia, media americani e utilities europee a livello di allocazione settoriale, Giappone fra le aree geografiche; prudenza e selettività sui Mercati Emergenti, con preferenza per i Paesi meno esposti al rischio geopolitico come India e Brasile;
 - invariati i giudizi sulle valute: neutrale su yen e sterlina, negativo sul dollaro (pur senza aspettativa di grande direzionalità e con strategie implementate mediante opzioni). 

View di Mercato, Comitato Investimenti del 22/05/2019



 I giudizi espressi non rappresentano indirizzi di carattere allocativo, ma un orientamento generale sull'ipotizzabile andamento delle diverse asset class, con orizzonte fra uno e tre mesi. La valutazione sulla liquidità è formulata in termini relativi, avendo riguardo al costo opportunità di detenere tale asset class rispetto alle altre.




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