Utili del secondo trimestre, ancora sorprese positive

Investment Advisory

27.08.2021

Utili del secondo trimestre, ancora sorprese positive

La crescita degli utili del secondo trimestre è stata elevata e molto superiore alle stime degli analisti in tutte le aree geografiche. Nei prossimi mesi una normalizzazione è plausibile, ma lo scenario macro continuerà a offrire supporto.


Da inizio anno i mercati azionari hanno registrato performance largamente positive, con l'indice globale che ha messo a segno un +18.2% (total return in valuta locale al 26 agosto), trainato al rialzo da Stati Uniti ed Europa. Il fattore principale che ha sostenuto i listini è rappresentato dalla crescita degli utili: la combinazione di riapertura delle economie, stimoli fiscali e supporto monetario, infatti, ha innescato una forte ripresa della domanda di beni e servizi, di cui hanno beneficiato i profitti aziendali. La dinamica degli utili è stata così positiva da consentire, nonostante il significativo rialzo dei mercati, una diminuzione del rapporto prezzo/utili dai massimi post-pandemia toccati a settembre 2020: tale indicatore – calcolato sugli utili forward a 12 mesi – ha registrato un calo del 10% per gli Stati Uniti (dove si attesta a 21.7, ancora a premio rispetto al valore di 16.8, media degli ultimi 25 anni); anche per le azioni dell'Area Euro, il rapporto è sceso del 10% (16.3 rispetto a 14.6, media di lungo periodo); tale dinamica è ancora più accentuata per mercati come Italia e Giappone, che ora si trovano addirittura a sconto rispetto alle proprie valutazioni storiche.​


Riguardo l'andamento degli utili, più in dettaglio, dopo un primo trimestre caratterizzato da risultati societari molto positivi, i dati relativi al secondo trimestre hanno confermato il trend di forte ripresa dei fondamentali aziendali. Di seguito riportiamo i principali aspetti che hanno caratterizzato la stagione degli utili appena conclusa.​

  • I profitti del secondo trimestre hanno registrato tassi di crescita su base annua molto elevati, grazie al favorevole confronto con il 2020 (+90% in US, +71% in Europa, +52% in Giappone).
  • Nonostante aspettative già alte, la percentuale di società che hanno battuto le stime degli analisti si è attestata su livelli ben più elevati rispetto alle medie storiche (87% in US, 75% in Giappone, 66% in Europa, a fronte di valori medi rispettivamente pari a 73%, 55%, 54%), a testimonianza di quanto sia forte e diffuso il recupero dei profitti.
  • In termini settoriali, le sorprese maggiori sono arrivate da energia, finanziari e dalla maggior parte dei ciclici.
  • La crescita dei profitti nel corso del 2021 è stata tale che risultano abbondantemente superati i livelli del 2019 in tutte le aree geografiche, con una crescita a due anni (annualizzata) compresa tra il 10% e il 15%.
  • Anche la crescita dei ricavi, utile per valutare l'andamento della domanda sottostante, è stata particolarmente robusta, con sorprese positive che hanno riguardato una quota record di società (87% in US, 75% in Europa, 73% in Giappone).
  • Nonostante recentemente siano emersi diversi fattori di incertezza (diffusione variante Delta, aumento dei costi di produzione, scarsità di alcuni semilavorati), durante le conference call tenute per commentare i risultati aziendali, i management delle società hanno dichiarato di attendersi il proseguimento di un trend positivo della domanda (sia per via del rafforzamento atteso dei consumi, sia per la necessità di ricostituire le scorte – scese a livelli minimi).

In prospettiva, dopo tassi di crescita degli utili così elevati nella prima parte dell'anno, è plausibile una normalizzazione, tanto più che i già citati elementi di incertezza potrebbero temporaneamente rallentare la dinamica dei profitti; ma riteniamo al contempo che uno scenario macroeconomico globale caratterizzato dal proseguimento della ripresa post-pandemica continuerà ad offrire supporto ai fondamentali societari.


Tasso di crescita degli utili trimestrali


Fonte: elaborazione ANIMA su dati Bloomberg


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