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29.01.2024

Gli italiani e la previdenza integrativa: la ricerca di ANIMA Sgr

Gli italiani sanno di dover integrare la pensione pubblica, ma faticano a costruirne una privata: all’origine di questa impasse c’è una carenza di informazione sui benefici dei fondi pensione privati, svela lo studio condotto da ANIMA. Fra le esigenze più sentite la maggiore flessibilità nell’accesso al capitale, ulteriori vantaggi fiscali e più supporto da parte delle aziende

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Gli italiani hanno ben presente l'importanza di un fondo pensione privato ma spesso non conoscono i vantaggi della previdenza integrativa a sufficienza per passare all'azione e sottoscriverne uno. È questo uno dei principali risultati della ricerca di ANIMA Sgr sulla consapevolezza previdenziale degli italiani, uno studio che si prefigge anche l'obiettivo di individuare le cause e le possibili soluzioni per aumentare l'accesso alle soluzioni di previdenza complementare[1].

 

LA PREVIDENZA INTEGRATIVA: UNA NECESSITÀ BEN PRESENTE A MOLTI…

La grande maggioranza degli italiani è consapevole che, una volta in pensione, la previdenza pubblica non sarà sufficiente – da sola – a consentire loro di mantenere lo stesso tenore di vita degli ultimi anni di lavoro: 9 intervistati su 10 affermano di aver pensato a questo problema e di ritenerlo “molto" o “abbastanza" rilevante. Il 60%, inoltre, ritiene che questa sfida vada affrontata per tempo, almeno prima dei 35 anni.

 

…MA PER CUI POCHI AGISCONO

Nonostante questa consapevolezza, la quota di italiani che dichiarano di avere attivato una qualche soluzione di previdenza integrativa si ferma al 54%. Inoltre, molti dei titolari di un prodotto di risparmio previdenziale non lo alimentano a sufficienza o non lo fanno in modo sistematico: rapportando il numero totale degli aderenti alle varie forme di previdenza complementare alle masse amministrate complessive, risulta che a ogni aderente corrisponde, in media, una posizione pari a 22.180 euro[2], insufficiente per integrare in modo adeguato la pensione pubblica per molti anni.


Per approfondire nel comunicato stampa le evidenze della Ricerca ANIMA sugli italiani e la previdenza integrativa clicca qui





[1] L'indagine è stata condotta a dicembre 2023 dalla società di ricerche di mercato Research Dogma su un campione di 802 adulti “bancarizzati" – ossia titolari di un conto corrente bancario o libretto bancario/postale – fra i 25 ei 65 anni, con metodologia CAWI (Computer assisted web interviewing).

 

[2] Fonte: Relazione Annuale Covip 2022​


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