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04.08.2023

Aggiustamento di tiro

I dati sulla crescita svelano rischi al rialzo negli Stati Uniti, al ribasso in Area Euro e bilanciati in Cina. Sul fronte dell’inflazione, nei Paesi sviluppati dovrebbe proseguire il rallentamento degli indici core, ma con una certa volatilità negli Usa. Fed e BCE sembrano avvicinarsi alla fine dei cicli di rialzi, mentre la Banca Popolare Cinese resterà accomodante. In questo contesto restiamo costruttivi sui bond core, mentre il giudizio sulle azioni migliora leggermente




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Quando le condizioni esterne mutano, l’arciere che vuole colpire il bersaglio deve prendere le misure e ricalcolare le coordinate di tiro. Allo stesso modo, l’evoluzione dello scenario dei mercati richiede un aggiustamento delle valutazioni. Se da un lato negli Usa la recessione potrebbe essere evitata del tutto nel 2023, dall’altro l’attività economica dell’Area Euro risente del rallentamento inatteso del settore dei servizi, mentre in Cina le Autorità si preparano a nuove misure per compensare la perdita di slancio della crescita. L’inflazione core continua a scendere lentamente nei Paesi Sviluppati e dovrebbe continuare a farlo nonostante una certa volatilità negli Usa. In Cina gli indici si mantengono su livelli prossimi allo zero, ma per i prossimi mesi ci aspettiamo una lenta risalita. Per quanto riguarda le politiche monetarie, restiamo convinti che Federal Reserve e Banca Centrale Europea replicheranno anche a settembre il rialzo dei tassi di 25 punti base deciso a luglio, mentre la Banca Popolare Cinese conserverà l’approccio dovish. A livello di asset allocation, la principale novità è rappresentata da un miglioramento del giudizio sull’equity, che è ora neutrale per quanto riguarda l’azionario americano e diventa leggermente più costruttiva anche per Europa e Italia.


Crescita


Negli Stati Uniti l’economia resta resiliente: la solidità della domanda interna è confermata dai dati sulla fiducia dei consumatori, sul sentiment dei costruttori di case e dalle buone notizie provenienti dal comparto manifatturiero. Anche il mercato del lavoro si mantiene piuttosto tonico.
In Area Euro, è probabile che andremo incontro a un’ulteriore decelerazione della produzione industriale e degli investimenti. In aggiunta, anche dal settore dei servizi emergono i primi indizi di un rallentamento: la fiducia delle imprese ha registrato il calo maggiore su base mensile da novembre 2020 (grafico 1).




Inflazione

 
Negli USA, l’inflazione sui beni core è crollata. Lato servizi, il rallentamento della componente legata ai servizi abitativi e in particolare agli alloggi fuori casa è degno di nota, ma non bisogna dimenticare che si tratta di un indicatore piuttosto volatile. Al netto di un possibile rimbalzo durante l’estate, ci aspettiamo che il trend disinflazionistico prosegua nel secondo semestre, ma senza accelerazioni inattese.
In Area Euro prosegue la discesa dell’inflazione headline, mentre l’indice core dei servizi è tornato a salire. Se le prospettive per l’inflazione sui beni sono piuttosto favorevoli, sul fronte dei servizi ci attendiamo una nuova accelerazione a luglio, seguita da un consolidamento che dovrebbe protrarsi per tutta la stagione estiva.
In Cina si moltiplicano i segnali di perdita di slancio dell’economia dopo l’esaurimento del forte recupero della crescita seguito alle riaperture post-lockdown. Questo stato di cose ha iniziato a riflettersi anche sulla dinamica dell’inflazione, che a livello headline risente della crescita negativa, mentre i prezzi dei servizi fanno segnare una flessione che dura ormai da due mesi.


Banche centrali

La Fed ha alzato i tassi di 25 punti base a luglio e ci aspettiamo possa fare altrettanto a settembre. Tuttavia, le possibilità che questo mini ciclo venga prolungato ulteriormente sono in calo. In ogni caso, però, è difficile che si possa anche solo pensare a un taglio dei tassi prima della fine del primo trimestre del 2024. 
La BCE ha confermato le attese di un rialzo dei tassi di 25 punti base nella riunione di luglio. Il nostro scenario base continua a prevedere un ulteriore rialzo di altri 25 punti base nella riunione di settembre, ma il Consiglio Direttivo deciderà definitivamente dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione di luglio/agosto e sul Pil del secondo trimestre. 
La Banca Popolare Cinese dovrebbe continuare a sostenere l’economia in coordinamento con le autorità fiscali. Ci aspettiamo misure che puntino a tenere la crescita intorno al potenziale più che a non innescarne una nuova accelerazione, senza un approccio particolarmente proattivo; dopo l’estate la Banca potrebbe ridurre nuovamente il coefficiente di riserva obbligatoria.


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