Elezioni Europee, quali scenari?

Investment Advisory

06.05.2019

Elezioni Europee, quali scenari?

La probabile ascesa dei partiti euroscettici non metterebbe in pericolo l’assetto istituzionale europeo e l’impatto sui mercati dovrebbe essere limitato, se pur con probabili fasi di volatilità a cavallo dell’appuntamento elettorale.

​​Tra il 23 e il 26 maggio si terranno nei 28 Paesi appartenenti all’UE le elezioni dei rappresentanti del Parlamento Europeo. L’attenzione di osservatori e investitori verso questo appuntamento elettorale è maggiore rispetto al passato: negli ultimi anni, infatti, il peso dei partiti euroscettici è aumentato e ci si interroga su entità ed effetti a livello sistemico di una loro maggiore rappresentanza parlamentare.

Secondo i sondaggi, i partiti euroscettici più radicali potrebbero registrare un significativo incremento dei seggi, passando dal 10% delle elezioni del 2014 al 20% di oggi, mentre i partiti euroscettici più moderati otterrebbero un numero di seggi (15%) leggermente inferiore alla precedente tornata elettorale. Tra gli europeisti, spicca la perdita di consensi delle due principali formazioni politiche, Partito Popolare Europeo e Socialdemocratici: i due storici alleati alla guida del processo di integrazione europea dovrebbero perdere per la prima volta nella storia la maggioranza assoluta dei seggi, con una diminuzione del loro peso di oltre il 10%. Al contempo altri partiti pro-EU (Verdi e Liberali) vedrebbero aumentare il loro peso del 5%, grazie soprattutto al contributo del partito di Macron, da alcuni mesi entrato a far parte della compagine liberale.

Dalle prossime elezioni europee, quindi, dovrebbe emergere un parlamento più frammentato e caratterizzato da una presenza euroscettica abbastanza alta da ostacolare l’attività legislativa e il processo di integrazione europea, ma troppo bassa sia per bloccare l’attività parlamentare sia, a maggior ragione, per cambiare la direzione dell’UE. A ben vedere, anzi, si possono individuare diversi fattori che limitano i rischi di scenari estremi:

 - Popolari e Socialdemocratici potrebbero cercare alleanze con gli altri partiti europeisti, costituendo un blocco pro-EU in grado di controllare circa due terzi dei seggi;
 - la compagine euroscettica è molto variegata e un’alleanza che raggruppi i partiti populisti è improbabile; queste forze politiche hanno poco in comune e spaziano dalla destra nazionalista (focalizzata sui temi della sovranità e dell’immigrazione), alla sinistra estrema (che si oppone a disciplina fiscale, disuguaglianza di reddito, globalizzazione);
 - i partiti più euroscettici, probabilmente influenzati dal complicato e tumultuoso processo di Brexit, sembrano orientati a promuovere un cambiamento dell’Europa dall’interno, piuttosto che sostenere piani di uscita dall’UE;
 - l’architettura istituzionale europea prevede un bilanciamento dei poteri tra i diversi organi, con il ruolo del Parlamento mitigato dalla presenza del Consiglio dell’Unione Europea, costituito dai ministri degli Stati membri e detentore insieme al Parlamento del potere legislativo; sul fronte delle nomine di figure chiave come il Presidente della Commissione Europea e il Presidente della Banca Centrale Europea, il Parlamento ha voce in capitolo, ma la decisione viene presa dai capi di Stato e di Governo riuniti nel Consiglio Europeo.

In sintesi, la significativa ascesa dei partiti euroscettici alle prossime elezioni europee, pur rendendo persistente il rischio politico in Europa, dovrebbe avere un impatto modesto sui mercati. Potremmo assistere a temporanee fasi di volatilità a cavallo dell’appuntamento elettorale sui mercati azionari e sugli spread dei titoli governativi dei Paesi periferici. Nel medio periodo, tuttavia, non sono da escludersi addirittura effetti positivi derivanti da questa turbolenta fase politica in Europa: la necessità di rispondere alle istanze dell’elettorato ed alla debolezza della crescita economica europea potrebbe mettere d’accordo diverse forze politiche non solo sulla necessità di adottare un orientamento più accomodante sul piano fiscale, ma sull’importanza di creare un budget comunitario e di promuovere a tendere una crescente integrazione fiscale.

Ripartizione dei seggi nel Parlamento Europeo



Fonte: elaborazione ANIMA su dati Poll of Polls.




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