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Notizie ed eventi

12.11.2025

Avanti, con gli occhi bene aperti

Negli Stati Uniti, le previsioni di crescita sono state riviste al rialzo, mentre quelle per l’Area Euro restano invariate, con focus sull’implementazione dello stimolo fiscale tedesco. La disinflazione prosegue su entrambe le sponde dell’Atlantico. In Cina, nonostante il rallentamento dei consumi interni, le esportazioni si mantengono robuste e la deflazione persistente. In questo scenario, restiamo neutrali sui comparti azionario e obbligazionario, ma con un orientamento più costruttivo sui titoli di Stato core dell’Area Euro e sui BTP





Con l’inflazione in progressivo calo, la crescita debole, rischi di implementazione del piano di stimoli tedesco e aspettative conservative sulla politica monetaria, adottiamo un orientamento leggermente più favorevole sui governativi core in euro, seppur senza esposizioni aggressive. Sulle restanti asset class il nostro giudizio non subisce modifiche rispetto al mese scorso.

Nello specifico, negli USA ci aspettiamo una prospettiva di riaccelerazione della crescita nel 2026, con i consumi che sono il principale traino. Inoltre, la ricchezza netta delle famiglie è aumentata​, grazie ai guadagni sui mercati azionari (Grafico). In Area Euro, invece, il quadro resta inalterato rispetto al mese precedente.

Grafico che mostra l’aumento della ricchezza delle famiglie statunitensi come percentuale del reddito personale disponibile.

Per quanto concerne la dinamica dei prezzi, negli Stati Uniti le pressioni al rialzo derivanti dai dazi continuano a manifestarsi in modo limitato e non pregiudicheranno il perseguimento del target della Fed entro la fine del 2026. La disinflazione prosegue anche in Area Euro, guidata dai servizi. In Cina, i dati ad alta frequenza indicano consumi deboli durante la Golden Week, la Festa Nazionale della Repubblica Popolare, mentre il momentum commerciale si stabilizza, consolidando la diversificazione dell’export verso il Sud-Est asiatico. Le Autorità continuano a calibrare gli stimoli fiscali in misura sufficiente solo a rispettare i target ufficiali, senza affrontare pienamente le sfide strutturali.

Con riferimento alle politiche monetarie, riteniamo che la Fed possa effettuare un ulteriore taglio dei tassi di 25 punti a dicembre e che la BCE possa tagliare i tassi un’altra volta, ma con tempistiche incerte. Nonostante l’atteggiamento attendista della BPoC, ci aspettiamo un ulteriore intervento sui tassi entro fine anno.


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