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10.05.2023

I dati che contano

Scongiurato il rischio di una crisi sistemica nel settore bancario, il focus torna sui dati macro. Ci aspettiamo una recessione breve e di lieve entità fra terzo e quarto trimestre su entrambe le sponde dell’Atlantico, mentre in Cina l’economia continua a riprendersi a ritmo sostenuto. In termini di asset allocation, confermiamo l’approccio costruttivo sulle obbligazioni governative core e manteniamo una linea prudente sulle azioni dei mercati sviluppati.



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Dopo settimane di turbolenze innescate dai casi Silicon Valley Bank e Credit Suisse,
il focus torna a concentrarsi maggiormente sui dati macro. Anche se il settore bancario resta un osservato speciale, ora l'attenzione si è spostata dal rischio di incidenti in grado di scatenare crisi sistemiche alle conseguenze macroeconomiche delle tensioni iniziate a metà marzo.


Le crisi nel settore degli istituti di credito hanno infatti portato una nuova sensibilità riguardo ai rischi e alla remunerazione dei depositi, innescando un travaso di risorse verso i fondi di mercato monetario che pare destinato a proseguire. Il calo dei depositi avrà ripercussioni negative sul quadro macro, perché costringerà le banche ad aumentarne la remunerazione e sarà accompagnato da un deterioramento dei coefficienti patrimoniali, cui contribuiscono anche le pressioni sulle quotazioni di borsa.

La conseguenza inevitabile sarà una contrazione dei prestiti, peraltro già in corso: negli Stati Uniti nella seconda metà di marzo il credito bancario commerciale è sceso al ritmo più rapido dal 1973 (Grafico).


USA, credito bancario commerciale in contrazione


 


Fonte: Bloomberg, ANIMA Research


Allargando lo sguardo, negli USA emergono segnali di rallentamento di crescita e inflazione, mentre in Area


Euro permane l'onda lunga dei fattori di supporto che hanno alimentato l'accelerazione del primo trimestre. In questo quadro, confermiamo le nostre attese di una recessione breve e di lieve entità fra terzo e quarto trimestre sia nel Vecchio che nel Nuovo Continente, mentre in Cina continuiamo ad aspettarci una ripresa robusta.


Alla luce di queste considerazioni, la view resta costruttiva sulle obbligazioni governative core; in ambito azionario manteniamo il giudizio prudente del mese scorso, con la parziale eccezione della Cina e dei mercati emergenti.

 

Crescita.

Negli USA si susseguono i segnali di incrinatura nel ciclo economico. Il calo dei risparmi in eccesso getta un'ombra sulle prospettive per la spesa dei consumatori; la percentuale di piccole imprese che riportano più difficoltà nell'accesso al credito e si aspettano un ulteriore peggioramento è ai massimi dal 2012.


In Area Euro prosegue l'accelerazione della crescita, ma nei prossimi mesi le ripercussioni negative della stretta creditizia - particolarmente rilevante in un'economia bancocentrica come quella europea – assumeranno un peso preponderante.

 


Inflazione
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Le valutazioni cambiano a seconda che si consideri un orizzonte a breve o medio termine e che si esamini l'inflazione
headline oppure quella core: gli sviluppi per quest'ultima restano molto meno costruttivi che per la prima, specie in Area Euro. Negli Stati Uniti, l'allentamento delle pressioni sui prezzi dei generi alimentari sta prendendo slancio e il processo disinflazionistico sui beni core dovrebbe consolidarsi. Dati incoraggianti arrivano anche dai servizi core non connessi alle abitazioni.


In Area Euro l'inflazione headline è crollata a marzo, ma i segnali per i prossimi mesi non sono particolarmente positivi. A livello core, permangono tensioni forti e diffuse sia sui beni che sui servizi.

 
In Cina, il quadro macro continua a offrire segnali molto costruttivi, anche se le ricadute positive della riapertura sembrano limitate all'interno dei confini nazionali.


Banche centrali.


A maggio, la Fed ha alzato i tassi di altri 25 punti base, ma dovrebbe trattarsi dell'ultimo rialzo del 2023. Manteniamo l'aspettativa di un primo taglio di 25 punti base a dicembre.


La BCE - che, a differenza della Fed, non dispone di segnali convincenti di rallentamento di crescita e inflazione - dovrebbe procedere a un nuovo rialzo di 25 punti base a giugno, luglio e potenzialmente anche settembre. In Cina, manteniamo l'aspettativa di un taglio di 10 punti base del tasso di riferimento per i prestiti a cinque anni.

 


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