La view di ANIMA

Investment Advisory

Il brusco rialzo dei tassi ha aperto opportunità fra le obbligazioni governative. Prudenza invece nell’approccio ai mercati azionari: le preoccupazioni degli investitori per l’andamento della crescita potrebbero intensificarsi.

I trend di deterioramento dello scenario macro (con una ricomposizione meno favorevole del mix inflazione/crescita) e inasprimento dell'orientamento delle banche centrali che hanno pesato sul sentiment degli investitori e sulle performance dei mercati fin dall'inizio dell'anno continuano a consolidarsi.


Con riferimento al quadro macro, in particolare, allo shock di matrice stagflazionistica rappresentato dallo scoppio della guerra, si è aggiunta la recrudescenza della pandemia in Cina: quasi 400 milioni di persone sono state sottoposte a misure restrittive, e i lockdown interessano anche alcune delle aree più produttive del paese. Inoltre, benché la sensibilità degli investitori al flusso di notizie sul conflitto russo-ucraino sia diminuita, è sempre più evidente che la fine delle ostilità non è imminente e che la propensione dei paesi occidentali ad approvare sanzioni drastiche cresce al passare del tempo (l'Unione Europea sta valutando la possibilità di imporre un divieto graduale di importazione del petrolio russo).


Nonostante incertezze e rischi connessi a guerra e pandemia, la determinazione delle banche centrali a intervenire per combattere le pressioni sull'inflazione non si è indebolita. Al contrario, la tendenza verso un inasprimento di toni e interventi si è consolidata su scala globale, e le aspettative degli investitori hanno raggiunto livelli estremi: negli Stati Uniti, i mercati si aspettano uno dei cicli restrittivi più aggressivi degli ultimi quarant'anni, con tassi ufficiali che dovrebbero arrivare a 3% per la fine dell'anno.



View di Mercato, Comitato Investimenti del 19-20/4/2022


I giudizi espressi non rappresentano indirizzi assoluti di carattere allocativo, bensì un orientamento generale sull'ipotizzabile andamento delle diverse asset class.


In questo contesto, i mercati obbligazionari hanno subito profonde penalizzazioni: dopo aver archiviato la perdita trimestrale più forte di sempre alla fine di marzo, l'indice delle obbligazioni governative globali elaborato da ICE BofA ha chiuso il mese di aprile con la peggior variazione mensile dal 1987. A nostro avviso, il repricing eccezionale osservato in questi mesi lascia sul campo valutazioni interessanti, sia sulle scadenze brevi (che prezzano una stretta monetaria molto forte), sia su quelle lunghe: i tassi governativi a dieci anni hanno raggiunto quota 1% in Germania, massimo d​al 2014, e 3% negli Stati Uniti (con aspettative di inflazione ai massimi storici, e tassi reali tornati in territorio positivo). Una fase di consolidamento è probabile, anche alla luce del posizionamento molto scarico degli investitori. La view sulle obbligazioni governative si conferma quindi costruttiva, ed è stato avviato un processo di graduale accumulazione di posizioni.


Per quanto riguarda i mercati azionari, il nostro approccio è diventato più prudente. Dopo la violenta correzione innescata dallo scoppio della guerra, le borse avevano recuperato gran parte del terreno perso da inizio anno (seppur con forte dispersione fra le performance delle diverse aree geografiche). Lo scenario dei prossimi mesi, però, si annuncia sfidante: la Federal Reserve manterrà una retorica aggressiva fino a quando non si accumuleranno evidenze convincenti di allentamento delle pressioni su inflazione core e salari (a partire dal terzo trimestre, secondo il nostro scenario base); i rischi geopolitici restano significativi, e il mantenimento dell'approccio di tolleranza zero contro il Covid da parte delle autorità cinesi getta un'ombra sulle prospettive di crescita del gigante asiatico e sul trend di riduzione delle criticità lungo la catena di fornitura globale osservato fino a marzo. In questo contesto, gli investitori potrebbero iniziare a scontare un rallentamento più forte dell'economia e degli utili delle aziende, con conseguenti penalizzazioni per le attività rischiose. Manteniamo dunque un approccio cauto e flessibile nella gestione dell'esposizione direzionale al mercato, e focalizziamo l'attenzione sulla creazione di Alpha attraverso la selezione di temi/settori e lo stock picking. In Europa, in particolare, abbiamo aumentato l'esposizione a infrastrutture, difesa, energie rinnovabili e, in generale, l'investimento nei settori difensivi, specie utilities e telecom; manteniamo però i sovrappesi di lungo corso su energia e materiali di base, che beneficiano dei prezzi elevati sul mercato delle materie prime e rappresentano un hedge contro l'inflazione.


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