Notizie ed eventi

30.11.2023

Outlook 2024: la (s)volta buona

Nel 2024 ci aspettiamo che crescita e inflazione perdano slancio e che le banche centrali adottino un approccio meno aggressivo, fino a considerare l'allentamento della stretta monetaria. In questo contesto, fra le asset class più appetibili valutiamo le obbligazioni governative dei Paesi sviluppati e il credito investment grade, mentre sull'azionario le prospettive sono più incerte



Scarica il documento completo

Gli investitori di tutto il mondo sono entrati nel 2023 con la speranza che po​tesse essere l’anno della svolta.

Nelle attese del mercato, il rallentamento di inflazione e crescita avrebbe dovuto indurre le banche centrali a iniziare a ridurre l’intensità della stretta monetaria avviata nel 2022. Con queste premesse, la fiducia degli operatori era largamente riposta nel mercato obbligazionario governativo, dal quale si credeva potessero arrivare le maggiori soddisfazioni dopo il crollo dell’anno precedente. Al mercato azionario, invece, si guardava con più prudenza, quantomeno per quanto riguarda la prima parte dell’anno.

Oggi, con il senno di poi, possiamo dire che il 2023 non è stato l’anno della svolta, ma l’anno della sua preparazione. E su questa svolta noi continuiamo a scommettere per il 2024

Sono gli sviluppi macro a spiegare, da un lato, perché questo cambio di direzio-ne sia avvenuto solo parzialmente nel 2023 e, dall’altro, le ragioni che lasciano presagire che tale processo si completerà nel 2024.

Nel 2023, crescita e inflazione, seppur in rallentamento, hanno sorpreso, ancora una volta, per la loro resilienza. Ci aspettiamo che questa forza perda slancio nel corso del 2024, seppur con sfumature diverse fra aree geografiche – in misura superiore in Area Euro rispetto agli Stati Uniti. Le banche centrali potranno, pertanto, adottare un approccio meno aggressivo, fino al punto di iniziare a riflettere su tempistiche e modalità di allentamento della stretta monetaria.

In questo contesto, le obbligazioni governative, che presentano un profilo rischio/rendimento estremamente appetibile, rimangono la scommessa migliore da avere nei portafogli. Arrivati alla fine del ciclo di rialzi, contano solo due variabili: il livello raggiunto dai tassi e la probabilità di una loro discesa. Entrambe queste considerazioni suggeriscono un sovrappeso sull’asset class. Anche qualora crescita e inflazione dovessero continuare nel loro rallentamento lento, infatti, i livelli elevati su cui si attestano i tassi rappresentano un supporto importante all’interno dei portafogli. E se attività economica e/o prezzi dovessero perdere slancio più velocemente del previsto, i guadagni in conto capitale accelererebbero il recupero dei portafogli dopo le perdite del 2022.

Le prospettive del mercato azionario sono invece più incerte. Da una parte, l’ammorbidimento dell’approccio delle banche centrali è sicuramente un elemento positivo, perché riduce il costo-opportunità di detenere asset rischiosi. Dall’altra parte, però, l’atteso rallentamento della crescita, seppur moderato e di breve durata, rappresenta una minaccia per gli utili aziendali. In questo con-testo, suggeriamo un approccio bilanciato, quantomeno nella prima parte dell’anno.


L’outlook per il 2024 nel nostro scenario base non differisce in misura significativa da quello che avevamo tratteggiato a inizio 2023, anche per quanto riguarda i rischi.

Gli sviluppi sul fronte di crescita e inflazione saranno cruciali. Qualora queste due variabili macroeconomiche non dovessero segnalare un calo significativo, come già accaduto quest’anno, le banche centrali potrebbero rimanere incerte se imprimere una svolta accomodante a quello che nel 2023 è stato solo un blando – per quanto benvenuto dai mercati – alleggerimento dell’azione restrittiva. In questo caso, i mercati potrebbero trovarsi a vivere un altro anno di “passaggio”, come già nel 2023, e rimanere, loro malgrado, ancora in attesa della svolta.

Scarica il documento completo​



Scelti per te