Usa 2020: le prospettive per la crescita

Fabio Fois

Responsabile Investment Research & Advisory

21.09.2020

Usa 2020: le prospettive per la crescita

A meno di 50 giorni dalla data del voto, cresce il focus sull’appuntamento politico più importante dell’anno, che potrebbe incidere in modo significativo sul contesto economico/finanziario nei prossimi trimestri.

​Le elezioni americane avranno ripercussioni profonde sullo scenario economico nei primi due trimestri del 2021. Mentre una vittoria netta potrebbe preludere ad un nuovo stimolo fiscale che estenderebbe la ripresa, un mandato più debole potrebbe alimentare un rallentamento della crescita; un verdetto contestato, infine, vedrebbe un sensibile aumento dell'incertezza e potrebbe provocare addirittura una lieve contrazione del PIL nel primo trimestre del 2021. 

Un referendum sul Presidente

Un Presidente in carica che concorre per la rielezione ha sempre un grande vantaggio competitivo, specie in fasi di espansione economica: dal 1900 in poi, è accaduto solo cinque volte che un Presidente uscente mancasse l'obiettivo della riconferma, e in tre casi (Hoover nel 1932, Carter nel 1980 e Bush nel 1992) la campagna elettorale fu condotta in anni di recessione.

Anche le elezioni di quest'anno saranno percepite come un referendum sulla figura di Trump e si svolgeranno in concomitanza con una recessione, ma la peculiarità di questa crisi limita la valenza del confronto con la storia. I sondaggi più recenti sulle intenzioni di voto, infatti, segnalano che il vantaggio di Biden nei cosiddetti swing states si è assottigliato nelle ultime settimane: dal 6,3% di fine luglio si è passati al 3,5% attuale, non lontano dal margine di 2,4% di Hillary Clinton nel 2016. Il confronto diventerà ancora più serrato con i dibattiti televisivi (in programma il 29 settembre, il 15 e il 22 ottobre), cruciali nell'orientare gli indecisi: secondo gli analisti politici, ogni dibattito può valere fino a 1,5% di popolarità e stando ad un sondaggio di USA Today/Università di Suffolk, il 47% degli americani si aspetta che sia Trump a dominare (41% il dato relativo a Biden).   

Scenari e prospettive per la crescita nel breve periodo

Assumendo che i Democratici mantengano il controllo della Camera, è possibile identificare cinque scenari alternativi

  1. Democratic Sweep: vittoria di Biden con passaggio del Senato ai Democratici;
  2. status quo: rielezione di Trump e conferma dell'attuale configurazione al Congresso (Senato repubblicano e Camera democratica);
  3. vittoria di Biden e status quo al Congresso (Senato repubblicano e Camera democratica);
  4. vittoria di Trump con passaggio del Senato ai Democratici;
  5. elezione contestata.

 

Scenario 1 – Democratic Sweep: vittoria di Biden con passaggio del Senato ai Democratici - Probabilità del 35%

Ci aspettiamo un importante pacchetto di stimoli, 2,0-2,5 trilioni di dollari, varati mediante ordini esecutivi, memoranda presidenziali e proclamazioni, per ridurre i danni prodotti dalla pandemia.

Il risultato sarebbe un'accelerazione della crescita nei primi due trimestri del 2021 rispetto all'ultimo trimestre del 2020, attualmente previsto al 4% (trimestre/trimestre annualizzato). Nel medio termine, le ripercussioni dell'agenda politica di Biden sono meno chiare: l'implementazione dei punti focali del suo programma (riforma del sistema impositivo ed espansione fiscale, prevalentemente con un piano di infrastrutture e interventi nei settori sanitario ed energetico) richiederebbe l'appoggio del Congresso e potrebbe essere rallentata/bloccata dall'ostruzionismo dei Repubblicani al Senato (molto probabilmente la maggioranza dei Democratici sarebbe risicata).

Scenario 2 – Status Quo: rielezione di Trump e conferma dell'attuale configurazione al Congresso - Probabilità del 30%

Già prima della recessione provocata dalla pandemia, l'Amministrazione Trump discuteva apertamente la possibilità di nuovi tagli fiscali e agevolazioni per la classe media. Con un tasso di disoccupazione di poco inferiore al 10%, queste misure e interventi per favorire la ri-localizzazione delle attività produttive negli USA potrebbero finire in cima alla lista delle priorità. Ci aspettiamo stimoli per circa 1,5 trilioni di dollari, concentrati in tagli alle imposte. 

L'impatto sulla crescita sarebbe ovviamente positivo, anche se l'accelerazione rispetto al quarto trimestre del 2020 sarebbe meno pronunciata rispetto allo scenario 1.

Scenario 3 - Vittoria di Biden e status quo al Congresso - Probabilità del 15%

L'Amministrazione Biden potrebbe comunque varare buona parte delle misure d'emergenza necessarie per attenuare le ripercussioni della crisi pandemica (ci aspettiamo interventi per 0,5-1 trilioni di dollari), ma con ogni probabilità dovrà ridimensionare le sue ambizioni sul fronte dell'agenda legislativa di medio termine: è difficile che i repubblicani supportino proposte di aumento dell'imposizione fiscale o espansione della copertura sanitaria mediante forme di assicurazione pubblica. Biden potrebbe essere costretto a fare affidamento sui soli ordini esecutivi, con un occhio di riguardo alle elezioni di medio termine del 2022. Gli stimoli fiscali avrebbero un impatto positivo sulla crescita e l'economia che resterebbe su un sentiero di espansione, ma è prevedibile una perdita di momentum rispetto al quarto trimestre del 2020, complice la maggiore incertezza sulle prospettive di medio termine.

Scenario 4 - Vittoria di Trump e passaggio del Senato ai Democratici - Probabilità del 10%

Uno stallo nell'attività legislativa sarebbe inevitabile, benché un compromesso su qualche modesta misura di stimolo non si possa escludere. Trump continuerebbe a lavorare sul fronte della politica commerciale e della de-regolamentazione, con l'obiettivo di riconquistare l'appoggio del Congresso nel 2022. Le ripercussioni per la crescita sarebbero negative, con un rallentamento marcato nei primi due trimestri del 2021 rispetto ai mesi finali del 2020.

Scenario 5 – Elezione contestata - Probabilità del 10%

Un eventuale testa-a-testa fra i due contendenti aumenterebbe in modo significativo la probabilità che il verdetto della consultazione elettorale sia contestato. Secondo un sondaggio promosso da USA Today/Università di Suffolk, un quarto degli Americani non sarebbe disposto a riconoscere correttezza e accuratezza delle procedure di spoglio in caso di sconfitta del proprio candidato. Le preoccupazioni sono più diffuse fra i Repubblicani: l'83% degli intervistati dichiara di temere brogli per via dell'ampio ricorso al voto per posta. Entrambe le parti, però, si stanno preparando per far fronte ad eventuali azioni legali: in un'intervista del 25 agosto, Hillary Clinton ha raccomandato a Biden di non riconoscere la vittoria dell'avversario “in nessuna circostanza" in caso di confronto serrato, mentre nel discorso di apertura della Convention Repubblicana, Trump ha dichiarato che i Democratici possono vincere solo truccando le elezioni. Contestazioni e ricorsi peserebbero in modo importante sull'economia: il PIL potrebbe registrare un primo trimestre di crescita nulla, se non negativa.

Sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto



Fonte: elaborazione ANIMA su dati Real Clear Politics​

 

 




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