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15.05.2024

Eppur si muove

La crescita resta sostenuta negli USA e debole in Area Euro, ma in entrambe le regioni ci aspettiamo una ripresa del processo disinflazionistico, mentre per la Cina, dove il momentum migliora, adottiamo una view neutrale. Alla luce di queste evoluzioni, manteniamo un giudizio positivo sui titoli di Stato core e sui BTP, mentre la posizione sull’azionario delle varie aree geografiche resta neutrale, con una sfumatura più costruttiva sull’Italia.

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A un primo sguardo può sembrare che il ciclo economico proceda con grande lentezza ma nonostante la vischiosità di alcune componenti dell'inflazione e la resilienza della crescita globale, l'avvio della nuova fase si fa più vicino.
Gli Stati Uniti rimangono la roccaforte della crescita globale e restiamo convinti che il processo disinflazionistico acquisterà slancio nel secondo semestre, nonostante l'accelerazione dell'indice supercore. In Area Euro la seconda metà dell'anno dovrebbe registrare una ripresa piuttosto moderata, mentre le pressioni sui prezzi dovrebbero continuare a ridursi. La view sulla Cina, dove la crescita rialza la testa e le spinte disinflazionistiche si affievoliscono, passa da negativa a neutrale. Abbiamo ridefinito le nostre attese sull'allentamento monetario da parte della Federal Reserve, da cui ci aspettiamo 50 punti di tagli nel secondo semestre, mentre la Banca Centrale Europea dovrebbe tagliare già da giugno. Le raccomandazioni allocative restano invariate, con una view positiva sulle obbligazioni governative core, più prudente sui bond corporate e neutrale sull'azionario, con un bias positivo sul nostro Paese.

Crescita


Per l'attività economica statunitense, continuiamo ad attenderci una crescita media superiore al potenziale, nonostante un leggero rallentamento in termini sequenziali. Tale ottimismo è giustificato dai buoni risultati di consumi personali e vendite al dettaglio e dalle notizie positive provenienti dagli indici ISM di fiducia delle imprese.

Gli ultimi dati sul mercato del lavoro evidenziano la prosecuzione del ribilanciamento dello squilibrio tra domanda e offerta.

L'economia dell'Area Euro è ormai da tempo meno brillante di quella americana, ma i suoi dati restano comunque coerenti con le nostre attese di un primo semestre di stagnazione e di una blanda ripresa nella seconda metà dell'anno. Pur senza aspettarci accelerazioni degne di nota, il peggio sembra alle spalle.

Inflazione


Negli USA, gli ultimi mesi hanno visto una forte accelerazione dell'inflazione
supercore, guidata in maniera preponderante da fattori idiosincratici come l'andamento dei prezzi delle assicurazioni auto. Tuttavia, poiché si tratta di un movimento dovuto a fattori tecnici, a nostro avviso la Fed farebbe bene a non rimandare troppo l'allentamento della stretta monetaria. Peraltro, i trend delle altre componenti dell'inflazione sono incoraggianti: le variazioni dei prezzi dei beni core sono tornate in linea con la media pre-Covid; le pressioni sugli affitti figurativi dovrebbero continuare a scendere nei prossimi mesi; le dinamiche salariali sono coerenti con una decelerazione dell'inflazione sui servizi.

 In Area Euro, la strada di rientro delle pressioni inflazionistiche è meno accidentata. Ci attendiamo che le pressioni domestiche sull'inflazione continuino a ridursi, in coerenza con il segnale offerto dagli indicatori anticipatori (grafico), e anche grazie al progressivo rientro delle pressioni salariali.



In Cina, il momentum dell'economia migliora: il dato sul PIL del primo trimestre è stato superiore al previsto, con il contributo decisivo delle esportazioni. La dinamica dei prezzi vede consolidarsi l'affievolimento delle spinte disinflazionistiche, sebbene nel breve termine non si possa prevedere un'accelerazione importante dei prezzi al consumo.

Banche centrali

Negli Stati Uniti i tempi per l'avvio del taglio dei tassi di interesse si sono allungati, ma a nostro avviso la Banca Centrale taglierà i tassi di 50 punti base nel secondo semestre, anche perché se dovesse fare di meno – o intervenire troppo tardi – colpirebbe l'inflazione oltre il necessario.

la BCE è sulla strada giusta per inaugurare l'avvio del ciclo di allentamento monetario già a giugno. Continuiamo ad attenderci un taglio complessivo per 75-100 punti base entro la fine dell'anno.

In Cina, la sorpresa al rialzo nel dato del Pil del primo trimestre e lo slittamento dell'avvio del ciclo di tagli negli USA hanno ridotto lo spazio per un aumento degli stimoli.

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